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Pippo Borrello

Pippo Borrello.

 

Pippo Borrello, veronese di Napoli, o meglio di Marechiaro, dove l’azzurro mare partenopeo si incontra con una terra intrisa di storia e cultura, nasce, cresce e si plasma con la sensibilità eccezionale che contraddistingue uno dei più grandi maestri italiani, la cui fama è riconosciuta ovunque nel mondo.

In questi luoghi l’artista trova la propria ispirazione, la voglia di imparare e di capire le arti figurative: comprendere come mai i pittori più grandi e affermati rimangano solo qualche ora a godere di un certa inclinazione di luce, in quei panorami che non basterebbe una vita per saziarsene.

Il golfo di Napoli, forgia la sensibilità artistica, divenendo fonte di ispirazione continuativa. La svolta, quando si trasferisce nella città degli Scaligeri. La nostalgia viene combattuta e al contempo esaltata nell’emergere di un bianco particolarmente vivo e lucente, lo stesso al quarzo in uso presso le abitazioni, steso con spatole e rulli per conferire la peculiarità dello stile in rilievo, inducendo la sensazione di figure che escono dalla tela.

Non di minor aiuto è l’ispirazione che conferiscono le lamine di bronzo, argento e oro, metalli preziosi che, con la loro vivida lucentezza, trasportano il luccichio brillante del mare partenopeo nella vecchia Verona. La conclusione è realizzata con colori ad olio e speciali colori al lattice, che vanno a disegnare la scena, la quale si struttura su diversi piani spaziali, distinti tra loro dal recupero dello strumento della linea. Questo elemento compositivo che conferisce struttura e profondità all’insieme, permette l’incontro scontro tra campi e superfici contigui, ma diversi, valorizzando la distinzione cromatica e la distanza prospettica.

I soggetti prescelti sono i più vari, ma accomunati dal passare attraverso la testa del Maestro, lavorati dalla sua sensibilità, dalla sua lente che deforma conferendo vitalità. La pittura a rilievo e il filtro con cui guarda alla realtà sono sublimate dalla tensione intercorrente tra l’artista, il colore e la forma, amalgamati così incisivamente che, nelle opere di Borrello, la firma non è necessaria, talmente spiccate sono le peculiarità delle sue creazioni.

Le opere che più vengono ritenute caratterizzanti di questo modo di sentire sono anche le più note: il ritratto di Giovanni Paolo II, esposto presso la Santa Sede a Roma; il San Giovanni Calabria, conservato nella casa madre di Verona a San Zeno in Monte; la tela dedicata a San Gennaro, nella cappella del Santo a Napoli (unico artista contemporaneo a fregiarsi di tale onore); i ritratti di Eduardo De Filippo e Carlo Giuffré.

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