In occasione di Eicma 2015 Quadro Vehicles, società Svizzera che sviluppa veicoli a tre e quattro ruote basculanti per offrire un livello unico e superiore di sicurezza, comfort e divertimento, ha presentato, Quadro Big Q, un nuovo concept che amplia la sua gamma di compact S.U.V. (Safe Utility Vehicle).
Realizzato sulla base del Quadro4, Quadro Big Q non solo ne mantiene tutti i contenuti tecnologici come il doppio HTS, ma si potenzia, incrementando la cilindrata del suo motore monocilindrico, che passa a 630 cc, e aggiungendo la retromarcia, indispensabile nelle manovre vista la mole del veicolo, e montando pneumatici tassellati maggiorati.

Quadro Big Q vuole essere per il costruttore svizzero un ulteriore sviluppo dei suoi mini S.U.V. per gli utilizzi più impegnativi che, grazie alle due ruote motrici con differenziale auto bloccante, e il doppio HTS con controllo elettronico attivo, è in grado di garantire un alto livello di sicurezza e divertimento in tutte le condizioni stradali.

Il rivoluzionario sistema di sospensioni HTS (Hydraulic Tilting System), offre infatti una guida istintiva e precisa e un assetto sempre ottimale date che le sospensioni idro-pneumatiche consentono alle ruote di oscillare simultaneamente, oltre a permettere il contenimento del peso generale del veicolo e l’abbassamento del baricentro, con l’evidente vantaggio di rendere il veicolo estremamente maneggevole, leggero e bilanciato.

Le grandi gomme tassellate, le protezioni tubolari sulla carrozzeria, le reti con ganci di fissaggio elastico e le borse porta-oggetti rivelano poi l’anima off-road del Quadro Big Q, pronto ad affrontare qualsiasi avventura fuoristrada.

Al momento non sono stati divulgati ulteriori dati tecnici di Quadro Big Q, che come Quadro3, Quadro4 e QuadroS Quadro4 è omologato nella categoria tricicli (L5e) e si può guidare nell’Unione Europea con la sola patente auto.

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A EICMA 2015 Ducati ha presentato una piccola superbike sviluppata sulla base della 899, si tratta della Ducati 959 Panigale, supersportiva che cresce di cilindrata, guadagnandosi l’omologazione Euro 4, e che ripropone i concetti Superbike Ducati in chiave più accessibile a tutti sia dal punto di vista della guidabilità che da quello economico.

Unica sportiva per il 2016 proposta dalla Casa bolognese, la Ducati 959 Panigale presenta dimensioni compatte, con una altezza della sella di 830 mm, un interasse di 1.431 mm e un peso a secco contenuto in soli 176 kg che diventano 200 in ordine di marcia.

Esteticamente il cupolino della Ducati 959 Panigale risulta più largo e aggressivo e, nonostante il plexiglas sia più protettivo, sono stati migliorati la penetrazione aerodinamica e il raffreddamento del motore grazie a nuove prese d’aria anteriori di maggior sezione e a un codino diviso in due parti.

Invariata la ciclistica nonostante le modifiche al telaio e delle quote relative al cannotto di sterzo, con l’abbassamento del perno forcellone che ha spostato verso il retrotreno la distribuzione del pesi,che passa ora a 51/49 rispetto ai 52/48 della versione precedente.

Le sospensioni vedono la presenza di una forcella Showa Big Piston Fork da 43mm completamente regolabile all’amnteriore e di un mono ammortizzatore Sachs, anch’esso regolabile, montato laterale su un forcellone a doppio braccio; i cerchi in lega a 10 razze montano pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa da 120/70 e 180/60, mentre l’impianto frenante è composto da 2 dischi semiflottanti da 320 mm con pinze Brembo monoblocco M4.32 ad attacco radiale a 4 pistoncini all’anteriore e un disco da 245 mm, pinza a 2 pistoncini al posteriore: ovviamente ABS Bosch di serie.

Il propulsore è il Ducati Superquadro da 959 cc, ora rispondente alla normativa Euro 4, in grado di erogare 157 CV a 10500 giri/min e una coppia di 107,4 Nm a 9000 giri/min grazie ll’incremento della corsa dei pistoni, passata da 57,2 a 60.8 millimetri, al nuovo albero motore, dotato di un inedito sistema di lubrificazione del perno di biella, e al nuovo disegno del cielo dei pistoni e delle teste con coperchi superiori in alluminio che comprendono alcune nervature per una riduzione della rumorosità meccanica.

Il motore della Ducati 959 Panigale che è abbinato al cambio a 6 marce con sistema Ducati Quick Shift, alla frizione antisaltellamento, all’ Engine Brake Control e al controllo di trazione DTC su 8 livelli, dispone di 3 riding mode (Race, Sport e Wet) che comprendono il sistema Ride-by-Wire e adotta un inedito nuovo scarico a doppio terminale laterale sovrapposto.

Dato che la moto è nata per la pista, in modalità Race sono disponibili i 157 CV con una risposta immediata dell’acceleratore, in modalità Sport la risposta meno violenta, mentre in modalità Wet sono solo 100 i CV disponibili e la risposta del motore è addolcita, con l’intervento di ABS e DTC molto più invasivi.

Sulla Ducati 959 Panigale è presente il software per la rilevazione automatica dei tempi sul giro, inoltre grazie al sistema DDA+, numerosi sono i parametri registrabili e tenuti sotto controllo (velocità, regime motore, marcia selezionata, temperatura motore ecc).

La moto sarà disponibile sul mercato a partire dal 2016 ad un prezzo non ancora dichiarato.

Scheda Tecnica Ducali Panigale 959:

Motore
Tipo Superquadro: Bicilindrico a L, distribuzione Desmodromica 4 valvole per cilindro, raffreddamento a liquido
Cilindrata: 955 cc
Alesaggio Corsa: 100 x 60,8 mm
Compressione: 12,5:1
Potenza: 115,5 kW (157 CV) @ 10.500 giri/min
Coppia: 107,4 Nm (10,9 kgm) @ 9.000 giri/min
Alimentazione: Iniezione elettronica Mitsubishi. 2 iniettori per cilindro. Corpi farfallati ellittici con sistema full Ride-by-Wire
Scarico: Lay-out collettori ‘2 in 1 in 2’. Pre-silenziatore in accaio inossidabile, due silenziatori laterali in alluminio. 2 sonde lambda e 2 catalizzatori
Trasmissione
Cambio: 6 marce con Ducati Quick Shift (DQS)
Trasmissione primaria: Ingranaggi a denti dritti; rapporto 1,77:1
Rapporti: 1=37/15 2=30/16 3=27/18 4=25/20 5=24/22 6=23/24
Trasmissione secondaria: Catena; pignone Z=15; corona Z=43
Frizione: Multidisco in bagno d’olio con comando idraulico, sistema di asservimento ed antisaltellamento
Veicolo
Telaio: Monoscocca in lega di alluminio
Sospensione anteriore Forcella Showa BPF a steli rovesciati in acciaio cromato da 43 mm, completamente regolabile.
Ruota anteriore: Fusa in lega leggera a 10 razze 3,50″ x 17″
Pneumatico anteriore: Pirelli Diablo Rosso Corsa 120/70 ZR17
Sospensione posteriore: Monoammortizzatore Sachs completamente regolabile. Forcellone bibraccio in alluminio.
Ruota posteriore: Fusa in lega leggera a 10 razze 5,50” x 17”
Pneumatico posteriore: Pirelli Diablo Rosso Corsa 180/60 ZR17
Escursione ruota: (ant/post) 120 mm – 130 mm
Freno anteriore: 2 dischi semiflottanti da 320 mm, pinze Brembo monoblocco M4.32 ad attacco radiale a 4 pistoncini, con ABS Bosch di serie
Freno posteriore: Disco da 245 mm, pinza a 2 pistoncini con ABS Bosch di serie
Strumentazione (cruscotto) Full LCD
Dimensione e pesi
Peso a secco: 176 kg
Peso in ordine di marcia: 200 kg
Altezza sella: 830 mm
Interasse: 1.431 mm
Inclinazione cannotto: 24°
Avancorsa: 96 mm
Capacità Serbatoio Carburante: 17 l
Numero posti: 2
Equipaggiamento di serie: Riding Modes, Power Modes, ABS, DTC, DQS, EBC, Fully RbW, DDA+, ammortizzatore di sterzo.

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Per il rilancio del marchio Horex, recentemente acquisita da 3C-Carbon-Group AG, a Eicma 2015 era presente la Horex VR6 Silver Edition equipaggiata con l’esclusivo motore sei cilindri a V stretto da 1218 cc e base di partenza per i modelli successivi che il costruttore tedesco intende realizzare il prossimo anno. La Horex VR6 Silver Edition è stata fortemente rivista nell’impostazione di guida, che ora è quella di una moto stradale con il manubrio rialzato e una sella corta, mentre una serie di componenti in fibra di carbonio e in altri materiali leggeri, come il telaio in fusione di lega d’alluminio, le ha consentito una notevole cura dimagrante, visto che ora sulla bilancia fa registrare un peso di 221 kg.

Il propulsore è il classico 1.218 cc sei cilindri a V di soli 15° raffreddato ad acqua con tre assi a camme, il centrale comanda le due bancate, a tre valvole per cilindro, in grado di erogare una potenza di 170 cavalli e con una coppia di 138 Nm abbinato ad un cambio a sei marce e dotato di un impianto di scarico in acciaio inox ad alte prestazioni.

Tra le particolarità della Horex VR6 Silver Edition, sono da citare le ruote a raggi Kineo, le sospensioni Öhlins, una forcella rovesciata da 43 mm all’anteriore e un mono ammortizzatore posteriore TTX 36GP, e i freni a doppio disco da 320 mm di diametro con pinze Brembo CCN P4, con gruppi ottici a tecnologia Led e un quadro strumenti digitale.

La Horex VR6 Silver Edition è realizzata in una serie limitata di soli 33 esemplari già esauriti, tanto che il marchio ha deciso di determinare i futuri proprietari della moto tramite una selezione casuale ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 22.500 euro.

Caratteristiche tecniche Horex VR6 Silver Edition

Motore: VR sei cilindri di 15 °, 4 tempi, raffreddato a liquido, tre valvole per cilindro, distribuzione da tre alberi a camme in testa (TOHC)
Dislocamento: 1218 cm3
Potenza: 167,7 cavalli
Coppia: 138 Nm
Trasmissione: 6 rapporti
Telaio: alluminio in lega telaio ausiliario PSC
Sospensione anteriore: 43 mm forcella rovesciata Öhlins préchage regolabile, estensione e compressione
Sospensione posteriore ammortizzatore Öhlins TTX36 GP préchage regolabile, estensione e compressione
Freni anteriori: doppio disco 320 mm pinze Brembo a 4 pistoncini CNC P4, ABS di serie
Freno posteriore: Disco 264 millimetri
Altezza sella: 780 millimetri
Peso a secco: 221 kg

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Design minimal, anticonformista dal sapore modernamente retrò, pneumatici tassellati, scarico alto, il tutto costruito intorno alla base della BMW R NineT, roadster lanciata nel 2014 per il 90esimo di Motorrad: ecco la BMW R NineT Scrambler presentata a EICMA 2015, moto che si rivolge a quei motociclisti che vogliono identificarsi nel concetto di Heritage proposto dalla casa tedesca.

Rispetto alla roadster, la nuova BMW R NineT Scrambler è stata modificata nel triangolo manubrio-sella-pedane: il manubrio è stato infatti posizionato più in alto, la seduta è ora più imbottita e comoda e le pedane sono state posizionate leggermente più in basso per favorire una posizione di guida molto più rilassata.
Con 1527 mm di passo e una altezza della sella a 820 mm, la BMW R NineT Scrambler si presta bene al viaggio di coppia, anche se gli ingegneri bavaresi hanno previsto una versione single realizzabile smontando il telaietto per il passeggero, ma il vero punto di forza della moto riguarda la possibilità di customizzazione, risultano infatti già disponibili il silenziatore Akrapovic basso, le ruote a raggi con gomme tassellate di primo equipaggiamento, serbatoio in alluminio, tabelle portanumero, griglia protettiva per il faro anteriore e la slitta paramotore.

Spinta dal classico bicilindrico boxer con raffreddamento misto aria-olio da 1170 cc in grado di erogare 110 CV a 7750 g/min e sviluppare una coppia massima di 116 Nm a 6000 g/min, la BMW BMW R NineT Scrambler rispetta la normativa Euro 4 grazie a una nuova mappatura del motore ed a un rivisto sistema di alimentazione dotato di un filtro ai carboni attivi per lo spurgo del serbatoio.

Tra gli aggiornamenti del gruppo motore, da citare, l’impiego di due alberi a camme in testa per comandare le quattro valvole di ogni cilindro e la trasmissione secondaria accorciata, mentre lo scarico alto realizzato ad hoc produce una sonorità profonda in regola con le specifiche ECE R41-04.

La ciclistica vede la presenza di una forcella telescopica con 125 mm di escursione all’anteriore e di un ammortizzatore centrale posteriore con escursione di 140 mm; pneumatici 120/70-19 anteriore e 170/60-17 posteriore e dischi freno da 320 mm di diametro con pinze a 4 pistoncini e da 265 mm con pinze a 2 pistoncini: tutto controllato da ABS BMW.

Particolare la strumentazione: la BMW  R NineT Scrambler utilizza una soluzione mista analogica-digitale sulla quale vengono visualizzate le informazioni del computer di bordo, che fa parte della dotazione di serie, in una raffinato mix di moderno e vintage.

Caratteristiche tecniche BMW R NineT Scrambler 2016

Motore
Boxer bicilindrico a raffreddamento aria/olio
Cilindrata cm3 1170
Alesaggio/corsa mm 101/73
Potenza kW/CV 81/110 a regime g/min 7 750
Coppia Nm 116 a regime g/min 6 000
Compressione/carburante 12,0:1 (super senza piombo95-98 RON)
Valvole/carburazione DOHC
Valvole per cilindro 4
Alimentazione /Gestione motore BMS-MP
Depurazione gas di scarico catalizzatore regolato a tre vie

Impianto elettrico
Alternatore W 720
Batteria V/Ah 12/14 long-life
Proiettore W 60/55 H4
Avviamento kW 1,2
Trasmissione
Frizione a secco ad azionamento idraulico
Cambio a sei rapporti ad innesti frontali
Trasmissione secondaria albero cardanico

Ciclistica
Telaio In acciaio a doppia trave, motore a funzione portante
Sospensione anteriore forcella telescopica, Ø 43mm
Sospensione posteriore BMW Paralever
Escursione anteriore/posteriore mm 125/140
Avancorsa mm 110,6
Passo mm 1527
Inclinazione cannotto sterzo ° 61,5
Freni anteriore a doppio disco ed azionamento idraulico Ø 320 mm posteriore monodisco Ø 265 mm
ABS BMW Motorrad ABS
Ruote fucinate in alluminio – anteriore 3,0 x 19″ – posteriore 4,5 x 17″
Pneumatici anteriore 120/70 ZR19 – posteriore 170/60 ZR17

Dimensioni e pesi
Lunghezza totale mm 2175
Larghezza con specchi mm 880
Altezza della sella mm 820
Peso DIN in ordine di marcia kg 220
Peso totale ammesso kg 430
Capacità utile del serbatoio l 17
Consumo di carburante (WMTC) l/100 km 5,3 0-100 km/h s 3,6
Velocità massima oltre 200 km/h

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Presentata in occasione di EICMA 2015 dal campione del mondo della MotoGp, Jorge Lorenzo, e all’insegna dello slogan the Dark side of Japan, la nuova ammiraglia delle naked della casa di Iwata: la Yamaha MT-10.

Con questo modello, costruito sulla base della sofisticata YZF-R1, la Casa giapponese sembra voler raccogliere il guanto di sfida lanciato dalla Ducati Monster 1200R e si presenta sin dal primo sguardo muscoloso e possente oltre a promettere notevoli doti di agilità e di reattività alle condizioni più estreme.

Tutto ruota intorno al telaio Deltabox in alluminio derivato dalla YZF-R1, anche se con geometrie differenti e un passo corto di soli 1400 mm, e al propulsore 4 cilindri in linea di 1000 cc crossplane a scoppi irregolari, sempre della sorella maggiore superbike, che indiscrezioni accreditano di ben 160 CV anche se Yamaha non ha divulgato dati a riguardo.

Il motore è poi coadiuvato nel suo funzionamento da un corposo pacchetto di elettronica: si parte infatti dall’acceleratore a controllo elettronico YCC-T, per passare alla centralina bimappa Yamaha D-MODE che consente una erogazione più sportiva o più progressiva in caso di manti stradali con scarsa aderenza, al controllo di trazione, disinseribile, di serie e settabile su tre livelli per arrivare al cambio elettronico Quick Shift System (opzionale) e al cruise control, azionabile tramite pulsante al manubrio in quarta, quinta e sesta marcia.

La ciclistica della Yamaha MT-10 vede due forcelle Kayaba da 43 mm completamente regolabili all’anteriore e un mono ammortizzatore posteriore accoppiato a un forcellone in alluminio, mentre l’impianto frenante si avvale di un doppio disco anteriore da 320 mm di diametro con pinze radiali a quattro pistoncini e di un disco posteriore da 220 mm con pinza flottante, tutti controllati da un impianto ABS.



Esteticamente grintosa grazie a molti dettagli spigolosi e con un frontale nel quale i gruppi ottici ricordano i transformers, la Yamaha MT-10 sarà disponibile alla vendita sui mercati a partire da maggio 2016 nelle colorazioni Night Fluo, Tech Black e Race Blu.

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In anticipo rispetto alla presentazione ufficiale che avverrà in occasione di EICMA 2015, il Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano, KTM ha svelato le prime immagini e i dati tecnici della KTM 1290 Super Duke GT, nuova ammiraglia per il 2016 della casa austriaca derivata dalla 1290 Super Duke R e dedicata al motociclista sportivo che oltre alle performance vuol dedicarsi anche al turismo veloce in pieno comfort.

Ed è proprio in quest’ottica, la KTM 1290 Super Duke GT utilizza lo stesso telaio della 1290 Super Duke. Questi è stato infatti solo leggermente modificato per poter montare un cupolino fisso. Le altre modifiche interessano invece il telaietto posteriore, più lungo per far spazio alle borse laterali e alla sella touring, l’impianto di scarico posizionato più in basso e con la valvola per ridurre le emissioni sonore e il serbatoio aumentato per una maggiore autonomia e per proteggere meglio il pilota.

La Ktm 1290 Super Duke GT adotta inoltre un parabrezza regolabile su 8 posizioni, un manubrio più ampio e dotato di manopole riscaldate, frecce a led integrate nel serbatoio, e il faro anteriore con luci diurne, sempre a tecnologia led, con faro adattivo in grado di illuminare anche i punti ciechi in fase di curva. Le sospensioni WP sono semi attive con quattro set-up preimpostati e funzione anti dive. Tra le dotazioni di sicurezza è presente il Motorcycle Stability Control che combina l’azione del Traction Control con il C-ABS (tecnologia sviluppata da Ktm con Bosch) a quattro livelli di intervento.

KTM 1290 Super Duke GT: motore e accessori

Il motore della Ktm 1290 Super Duke GT è il bicilindrico LC8 Euro4 da 1.301 di cilindrata in grado di erogare 180 cv a 8.870 giri.  E’ stato aggiornato con nuove teste e tarato per fornire un’erogazione di potenza più adatta al turismo veloce.
Fra gli accessori troviamo il Motor Slip Regulation per impedire il bloccaggio o lo slittamento della ruota posteriore in caso di decelerazione improvvisa e l’Hill-Hold Control per rendere più facile la ripartenza in salita.
Al momento non sono ancora stati divulgati dati relativi al prezzo e alla disponibilità alla vendita.

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