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PREMIO PARETE 2020 ARMANI: RE GIORGIO ICONA ITALIANA D’ECCELLENZA NEL MONDO

PREMIO PARETE 2020 ARMANI

LO STILISTA ITALIANO VINCE IL PREMIO PARETE 2020 ARMANI 

Milano, Università Bocconi – In diretta streaming dall’Università Milano, lo stilista Giorgio Armani riceve il riconoscimento Premio Parete 2020 Armani. La motivazione: “Per la sua personalità straordinaria che ha fissato un’inconfondibile impronta su un’epoca e che, ancora oggi, lo rende l’icona italiana per eccellenza nel mondo”.

Il riconoscimento, dedicato alla memoria del finanziere abruzzese Ermando Parete, superstite del campo di sterminio di Dachau, è stato assegnato allo stilista e imprenditore Giorgio Armani dopo i precedenti assegnati a Vittorio Colao e Giovanni Tamburi, premiati rispettivamente nel 2018 e nel 2019.

Lo stilista italiano è intervenuto durante l’evento con un contributo audio, in cui ha ringraziato tutte le autorità presenti e ha espresso gratitudine per un riconoscimento così importante, intitolato alla memoria di un grande uomo: Ermando Parete rappresenta il coraggio e la Memoria, qualità fondamentali, soprattutto oggi, che si tende a dimenticare e a voltare spesso lo sguardo altrove di fronte ai problemi e alle ingiustizie”. Ma sappiamo bene che senza memoria non può esserci futuroe nemmeno innovazione. Senza ricordo di quello che è stato non si può costruire nulla, perché ci vogliono le fondamenta o tutto crolla”.

Nel suo intervento Re Giorgio si è soffermato poi su ciò che questa pandemia ci ha lasciato, offrendo uno spunto di riflessione su una società che è diventata sempre più individualista: “Ora che tutto è virtuale,abbiamo il dovere di coltivare il sentire: quel sentimento collettivo che ci avvicina e unisce, e che ci rende degni di questo dono unico che abbiamo ricevuto, la vita”.

Il discorso di Giorgio Armani prosegue con l’augurio alle generazioni future di iniziare a lavorare, non solo nella moda ma in tutti i campi, sulla qualità e meno sulla quantità che ha spinto la società a diventare sempre più individualista.