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Eros e Agape : per vivere bene

Eros e Agape : due amori per vivere bene

Il nostro modo di amare è spesso dominato dalla paura, vediamo perché e come riconoscerla. Cominciamo col dire che esistono due diversi modi di amare e, se osserviamo le nostre relazioni, inesorabilmente, ci riconosceremo in uno dei due. Esiste EROS, l’amore passionale, quel tormento che ci divora e ci costringe a notti insonni. Spesso l’amore verso un lui o una lei che, a livello relazionale, non esistono, perché non emotivamente disponibili. Eros è una tensione continua verso l’oggetto del nostro amore, è una passione che, consumata o meno, ci brucia dentro. È un amore che ci procura sofferenza, il desiderio di possedere il cuore di chi non sentiamo nostro, almeno non completamente. Un rapporto d’amore senza struggimento e senza conflitto, per queste persone, verrebbe scarsamente considerato perché percepito come noioso e, quindi, poco attraente. Inoltre, avere un partner non disponibile, perché non vuole progettare, ci tradisce o ci trascura, permette di non sentire la paura che abbiamo della solitudine e l’altrettanta paura di vivere pienamente una relazione. AGAPE è, invece, l’amore affettuoso, un sentimento avvolgente e rassicurante che corrisponde al voler bene, al prendersi cura. Agape è la calda presenza di una persona con cui progettiamo la nostra vita, sogniamo il nostro futuro, l’amore sostenuto dalla fiducia, dal rispetto reciproco. Non dimentichiamo, però, che un amore rassicurante, per certi aspetti prevedibile, per qualcuno di noi, potrebbe anche rappresentare un rifugio dalla paura di tuffarsi in una relazione “completa” che comporterebbe il lasciarsi andare e quindi la perdita di controllo sulla propria vita. Pensiamo alla pienezza di una relazione se questi amori si prendessero per mano: da un lato la passione, dall’altro il sentire di potersi fidare e affidare, entrambi irrinunciabili, eppure, tutti noi prediligiamo, in maniera del tutto inconscia, un tipo di amore e scegliamo partners che lo assecondino. Questa scelta pone le sue radici nelle relazioni ancestrali della nostra infanzia, perché ciò che conosciamo è ciò che siamo e sappiamo essere. Non è, infatti, da sottovalutare il potere della familiarità delle relazioni, cioè la comodità che proviamo nello stare in meccanismi relazionali che conosciamo da sempre, perché sono quelli con cui abbiamo maggiore confidenza. Ciò che non conosciamo ci fa paura, per questo prendere consapevolezza del tipo di relazione che ci è familiare è il primo passo per capire se sia una relazione sana e soddisfacente, facendo attenzione a non confondere i sentimenti positivi con la noia e la passione con un pericoloso nemico da cui fuggire.